La conferma da parte di Washington di finanziamenti russi a partiti politici in Europa giunge a meno di due settimane dalle elezioni politiche in Italia e rischia di avere effetti dirompenti sulla campagna elettorale.
Le informazioni giungono direttamente da parte di un alto funzionario del Dipartimento di Stato, che ha riferito di una comunicazione in cui il segretario di Stato Antony Blinken manifestava preoccupazione a molte sedi diplomatiche in Europa, Africa e Asia del sud, affermando che la Russia dal 2014, anno dell'occupazione della Crimea, avrebbe trasferito segretamente oltre 300 milioni di dollari a partiti politici, dirigenti e politici stranieri in una ventina di Paesi per influenzarne la politica.
Come se non bastasse, sempre secondo gli Stati Uniti, i 300 milioni non sarebbero che una minima parte dei fondi che Mosca avrebbe impiegato in queste attività, che dovrebbero addirittura aumentare per tentare di limitare le sanzioni internazionali dovute alla guerra in Ucraina.
L’attenzione di Mosca sarebbe puntata soprattutto sui partiti nazionalisti, anti europei e di estrema destra che rappresentano circa il 20 per cento del Parlamento europeo. Il legame tra la Russia e i movimenti euroscettici, sovranisti e di estrema destra, del resto non è un tema nuovo: di legami con la Russia fu accusata in Italia anche Lega, che però aveva smentito ogni relazione con Mosca, e nell'elenco ci sono altre forze come, ad esempio, gli euroscettici britannici ai tempi della Brexit, i partiti di estrema destra in Germania, Alba Dorata in Grecia e il Front National in Francia.
La notizia ha fatto irruzione nella campagna elettorale in Italia, dove si vota fra meno di due settimane: la prima forza politica a reagire è stata la Lega, che ha minacciato querele a chiunque citi impropriamente il partito e Matteo Salvini in relazione ai rapporti con la Russia: “Non saranno più tollerate – si legge in una nota - falsità e insinuazioni”.
Guido Crosetto, co-fondatore di Fratelli d'Italia, ha chiesto invece di sapere i nomi dei beneficiari dei finanziamenti, ipotizzando il reato di “alto tradimento”, che peraltro in Italia può essere attribuito solo a militari e al Presidente della Repubblica.
Il segretario del Pd Enrico Letta ha chiesto al Governo di verificare per consentire ai cittadini di sapere, prima del voto, se e perché “partiti politici di questo Paese siano stati finanziati dalla Russia”, e chiarezza sulla vicenda è stata chiesta anche dal Movimento 5 Stelle, che ha espresso “preoccupazione per il fatto che la parte finale della campagna elettorale possa essere inquinata da fattori esterni”.
Secondo il presidente del Copasir, il comitato di controllo sui servizi segreti, Adolfo Urso, "al momento non esistono notizie che riguardano il nostro Paese in questo
dossier". "Mi sono confrontato con il sottosegretario con delega ai servizi segreti,
Franco Gabrielli", ha detto D'Urso, e "al momento al governo è stato escluso che l'Italia compaia in questo dossier".
Alessandro Martegani