Dopo il rifiuto del presidente iraniano, Ebrahim Raisi, a rilasciare un'intervista a Christiane Amanpour perché non indossava il velo, la popolare giornalista della Cnn ha pubblicato sul suo account Twitter la foto di lei davanti ad una sedia vuota nel luogo in cui si sarebbe dovuto tenere il colloquio, a margine dell'Assemblea generale dell'Onu a New York.
"Credo che non voglia essere visto con una donna senza velo", ha commentato l'Amanpour a causa delle proteste in corso nel suo paese dopo la morte di Mahsa Amini, la ventiduenne deceduta dopo essere stata arrestata a Teheran dalla polizia morale poichè non indossava il velo come prescritto dalle leggi in vigore nel paese.
Un gesto forte quello della Amanpour che ha voluto così appoggiare la lotta che da anni stanno portando avanti gli iraniani contro le restrizioni alla loro libertà, in particolar modo le donne che vedono i propri diritti calpestati da decenni in tutto il paese. Una vicinanza che l'Amampour ha con il paese mediorientale anche per motivi familiari, visto che il padre è iraniano e lei stessa ha vissuto parecchi anni a Teheran.
Intanto le manifestazioni proseguono in oltre una trentina di città iraniane, con gesti di rottura mai visti sino ad ora. Non servono a niente le promesse fatte dallo stesso Raisi di indagini per chiarire l'accaduto, anche perchè una parte consistente della società non pare riporre più alcuna fiducia sull'attuale classe dominante, che intanto ha provveduto a bloccare l'accesso a Istagram e Whatsapp.
Barbara Costamagna