Approvata negli Stati Uniti dalla Camera dei rappresentanti la cancellazione della legge che garantiva al presidente poteri straordinari di guerra. Era entrata in vigore dopo gli attacchi dell'undici settembre 2011. Ora dovra' passare al vaglio del Senato. La Camera degli Stati Uniti si è espressa per la revoca della legge, nata dopo gli attentanti dell'11 settembre 2001, che negli ultimi vent'anni ha garantito poteri di guerra straordinari al presidente, non più obbligato a richiedere e ottenere una autorizzazione del Congresso per mandare all'estero le forze armate. Una facoltà richiesta da George Bush per invadere l'Iraq nel 2003. La legge concedeva al presidente l'autorita' di usare tutta la forza necessaria e appropriata contro coloro che erano in qualche modo legati agli attacchi dell'undici settembre, ma in seguito venne usata dai successori di Bush oltre il suo intento originario anche contro lo Stato Islamico e per l'uccisione del generale iraniano Suleimani. La decisione che rimette in discussione il ruolo della Casa Bianca (ma dovrà ancora passare al vaglio del Senato) è stata adottata con un voto bipartisan (269 sì e 161 no) con il sostegno di una cinquantina di repubblicani d'accordo con i democratici sulla necessità di abolire questi poteri straordinari. Il presidente Biden ha già detto di sostenere la svolta, e i servizi dell'amministrazione hanno fatto sapere che attualmente non vi sono attivita' militari basate esclusivamente sulla legge in via di cancellazione.
Franco de Stefani