Foto: EPA
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Il conflitto israelo-palestinese è stato al centro del dibattito dove Fajon ha più volte ribadito la necessità di un cessate il fuoco immediato ovunque per il bene della popolazione civile. L'attuale crisi, ha aggiunto, richiede infatti una risposta unitaria, forte e decisa da parte della comunità internazionale, compresa l'Unione Europea. Fajon ha inoltre sottolineato che la Slovenia è favorevole ad una riforma dell'Unione per il Mediterraneo, che rafforzerebbe l’istituzione intergovernativa, affinché possa contribuire a dare risposta alle sfide più importanti nell’area mediorientale. Ritiene poi che i Paesi vicini siano fondamentali nel raggiungimento di una pace giusta e duratura. Nel corso del forum, Fajon avuto poi una serie di incontri bilaterali, tra cui quelli con gli omologhi di Libano e Giordania per discutere della crisi regionale e della necessità di un cessate il fuoco duraturo anche tra Israele e Libano. Ha poi sollevato la questione degli aiuti umanitari per i civili dell'enclave palestinese, sottolineando l'impegno della Slovenia in tal senso. Esprimendo preoccupazione per il dibattito nel parlamento israeliano riguardo al blocco dell'agenzia ONU per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi (UNRWA), considerato una violazione del diritto internazionale, Fajon ha ribadito il pieno sostegno della Slovenia all'agenzia. In vista della presidenza slovena del gruppo Med9, ha inoltre incontrato il segretario generale dell'Unione per il Mediterraneo Nasser Kamel per discutere di temi chiave come il sostegno ai giovani e la gestione delle risorse idriche. Il forum, co-presieduto dal ministro giordano Ayman Safadi e dall’Alto rappresentante UE JosepBorrell, ha visto la partecipazione di numerosi paesi del Mediterraneo, con la Libia in qualità di osservatore e la Siria temporaneamente sospesa.