In seguito alla recente aggressione israeliana, Teheran ha inviato una lettera alle Nazioni Unite, annunciando la propria intenzione a rispondere legalmente e legittimamente all'attacco nel momento in cui lo riterrà più opportuno. Il Ministero degli esteri iraniano Abbas Araghchi ha sollecitato il Segretario Generale ONU Antonio Guterres e il presidente del Consiglio di sicurezza a intervenire, chiedendo una ferma condanna delle azioni dello Stato ebraico e delle sue gravi violazioni internazionali. Inoltre, Il Ministro ha accusato gli Stati Uniti di essere stati complici nelle azioni aggressive israeliane nel Paese e di aver fornito all'IDF l'accesso allo spazio aereo sotto il loro controllo. Di fronte a queste accuse, l'ambasciatore di Israele Danny Danon ha ribadito la sua ferma convinzione che le richieste di condanna siano infondate e mirino esclusivamente a danneggiare l'immagine e gli interessi dello Stato ebraico sulla scena politica mondiale. Ha sottolineato come Tel Aviv sia sempre stata rispettosa del diritto internazionale e che le imputazioni a suo carico siano del tutto prive di fondamento. Danon ha inoltre avvertito che Israele non si lascerà intimidire dalle minacce e che è pronto a difendere sempre i suoi interessi. Intanto, la situazione di conflitto nella regione persiste: nella notte le forze aree dell'IDF hanno condotto un'operazione mirata a Gaza, neutralizzando il gruppo terroristico che si era insediato in una struttura precedentemente utilizzata come scuola. L'esercito ha specificato che si trattava di una base impiegata da Hamas per pianificare attacchi contro le forze di difesa. Le autorità hanno assicurato che sono state adottate tutte le precauzioni necessarie per evitare danni ai civili. A nord della capitale israeliana, nei pressi di Herzliya, invece, un camion si è schiantato su una fermata dell'autobus ferendo decine di persone. Si sospetta si sia trattato di un attacco terroristico e il conducente del mezzo pesante è stato ucciso. L'area, lo ricordiamo, ospita il quartier generale del Mossad.
Alessia Mitar
