Un Paese completamente diviso in due fazioni e che come previsto ha scatenato l’ira di molti cittadini. Il candidato di sinistra Nicolas Maduro è stato riletto per la terza volta con un mandato di sei anni che dovrebbe iniziare a gennaio. Manca però la “divulgazione dei conteggi.” Una vittoria che ha fatto insorgere i partiti dell’opposizione che parlano invece di brogli e irregolarità. "Abbiamo grandiose informazioni da condividere. Voglio dire a tutti i venezuelani e democratici del mondo che abbiamo già il modo per provare la verità” ha dichiarato Maria Corina Machado, leader dell'opposizione, in una conferenza stampa congiunta con l’altro candidato Edmundo Gonzalez Urrutia. Secondo Machado sono stati raccolti oltre il 73% dei voti a favore di Urrutia. Nel frattempo, in molte parti del Paese sono scoppiate diverse proteste contro la vittoria di Maduro che hanno portato a non pochi disagi. Poco dopo l’inizio delle manifestazioni il governo ha dichiarato che si tratta di una rielezione giusta, volta alla pace e alla stabilita ribadendo al contempo la trasparenza del sistema elettorale. Ha inoltre condannato l’opposizione, rea di fomentare l’odio e il tentativo “di imporre un colpo di stato in Venezuela.” Cortei di manifestanti hanno bloccato il traffico urbano, utilizzando varie modalità di protesta, tra cui il rumore assordante di pentole e padelle, la costruzione di barricate e, in alcuni casi, atti di vandalismo contro edifici governativi. “Non vogliamo Maduro, vogliamo libertà”, una delle frasi gridate dai presenti. Nella città di Coro, nello Stato di Falcon, è stata persino abbattuta una statua dell'ex presidente Chàvez, riferimento simbolico di Maduro.
Cordoni di polizia schierati in assetto antisommossa hanno risposto con lacrimogeni e proiettili di gomma, ma in alcuni casi è stata vista indietreggiare di fronte alle cariche dei dimostranti. Decine le persone arrestate mentre alcune fonti riferiscono anche di una vittima nello Stato di Aragua. Le immagini diventate ormai virali sul web mostrano il ragazzo ferito e portato in braccio dai manifestanti e poi preso in consegna dalla polizia per essere trasportato in ospedale. Molti i messaggi di congratulazioni e solidarietà a Maduro tra cui quelli di Cina, Russia, Cuba e Bolivia mentre altri Paesi, tra cui anche molti europei, hanno espresso perplessità per i risultati chiedendo una revisione completa dei conteggi. Espressa preoccupazione anche da degli Stati Uniti che parlano di una vittoria “poco credibile.” Il Segretario di Stato americano Antony Blinken ha parlato di risultati che “non rispecchierebbero la volontà del popolo.