Nuova Delhi sta per essere il fulcro del prossimo summit dei leader del G20, un evento di grande rilevanza nell'ambito della presidenza indiana del Gruppo, che si concluderà il 30 novembre. Questo rappresenta un risultato di notevole importanza per l'India, il cui ascendente è radicato in diversi fattori, tra cui quelli geopolitici, economici e demografici. Il presidente indiano, Narendra Modi, assumerà un ruolo di primo piano durante il vertice, considerando l'assenza dei presidenti cinesi e russi, Xi Jinping e Vladimir Putin. Va notato che Putin è attualmente oggetto di un mandato di arresto internazionale, anche se l'India non ha ancora condannato l'invasione russa in Ucraina. L'India ha esteso l'invito a nove paesi, tra cui Bangladesh, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Mauritius, Nigeria, Oman, Paesi Bassi, Spagna e Singapore, affinché partecipino al G20 come ospiti. Questa mossa è in linea con l'obiettivo della presidenza indiana di rappresentare la "voce del Sud del mondo". Durante il summit, i leader discuteranno di una vasta gamma di tematiche, tra cui questioni ambientali, sviluppo inclusivo e trasformazioni tecnologiche. Da notare che la premier italiana, Giorgia Meloni, sarà presente al vertice e cercherà di evitare una mancanza di dichiarazione finale. È possibile che emergano discussioni sulle criptovalute e sulla riforma delle banche multilaterali di sviluppo, ma è probabile che il consenso sulla questione dell'aiuto ai paesi indebitati resti elusivo. Inoltre, è previsto un incontro tra il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, e il presidente Modi, con l'obiettivo potenziale di isolare la Russia, nonostante l'India mantenga relazioni con entrambi i paesi. Biden potrebbe anche intrattenere colloqui con il principe ereditario saudita riguardo alla normalizzazione delle relazioni tra l'Arabia Saudita e Israele. Nel frattempo, nel contesto interno all'India, si discute la possibilità di sostituire il nome "India" con "Bharat", sebbene ciò sia ancora oggetto di dibattito politico e potrebbe richiedere una proposta formale al parlamento.
Corrado Cimador