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Lubiana ha assicurato attenzione al problema e alle proposte avanzate nella lettera.
Anton Balažek ha rassegnato le dimissioni da presidente ad interim del Partito dei Pensionati. Il Consiglio del partito ha nominato la vicepresidente Brigita Čokl a capo del DeSUS fino al congresso elettorale.
Sono stati anche intensificati i controlli ai confini maggiori, vietati gli espatri se non con previo pagamento di una multa e, introdotto l'obbligo di mascherina anche all'aperto
Nelle prossime settimane ha garantito il ministro i certificati e gli sms con il risultato del test dovrebbero essere rilasciati anche in italiano. Dopo il 12 Hojs si è impegnato a rivedere le modalità e le eccezioni previste per il passaggio del confine
Il Governo ha prorogato tutte le misure per mitigare le conseguenze del coronavirus sull'economia. Da giovedì il paese in lockdown fino all'11 aprile.
L’unico accesso consentito dalle nostre parti è quello attraverso il valico di Scoffie – Rabuiese. La novità introdotta questa volta sono anche i controlli in uscita.
"Così come non si mettono le barriere a Celje, a Kranj e a Lubiana, così non devono essere messe qui".
Da giovedì il paese vedrà la chiusura totale di gran parte delle attività fino al 12 aprile. Garantiti solo i servizi fondamentali e reintrodotto l’obbligo di indossare la mascherina anche all’aperto. Da oggi non si può uscire dai confini nazionali.
Dalla mezzanotte i residenti in Slovenia non potranno più attraversare i confini nazionali se non per motivi salvavita. Valichi secondari aperti solo per i proprietari di terreni nelle immediate vicinanze. Regime invariato per i lavoratori frontalieri.
Sabato sono stati eseguiti 3.461 test PCR che hanno confermato 640 nuove infezioni pari al 18,5%. 499 i ricoverati, dei quali 106 in terapia intensiva. 7 i decessi.
Il 60% degli interpellati non teme per la propria incolumità né per quella dei propri cari. Invisa anche la democrazia, che in un momento di crisi, può imporre dall'alto ai cittadini i comportamenti più consonanti con gli interessi collettivi
Borut Pahor, Danilo Türk, Lojze Peterle, Katarina Kresal, Alenka Bratušek e Ljudmila Novak sono i protagonisti di uno studio sull'identità di genere in Slovenia e sul contrasto tra cosmopolitismo e provincialismo.
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