Una trentina di soldati italiani dovrebbero giungere prossimamente in Slovenia sulla base di un accordo di cooperazione che dovrà essere stipulato tra i due eserciti. A confermare questa notizia il ministro della difesa Matej Tonin che ha anche detto che le forze armate slovene pronte a prendersi l’impegno di fornire vitto e alloggio ai colleghi provenienti dall'estero. Tonin ha espresso l'augurio che gli operatori sanitari italiani arrivino al più presto, specificando che l’accordo dovrebbe essere valido fino alla fine di quest’anno quando “secondo tutte le previsioni, il numero dei contagi e di conseguenza dei ricoveri dovrebbe diminuire, permettendo al sistema sanitario sloveno di far fronte alle richieste da solo".
Tonin ha anche riferito di aver parlato con il ministro della sanità Janez Poklukar riguardo la possibilità di ottenere assistenza medica da altri paesi. La cosa "dipenderà dall’andamento della situazione epidemiologica", ha spiegato Tonin, e dovrà essere coordinata nel miglior modo possibile per evitare di “avere troppo personale in un momento e troppo poco in un altro". Poklukar ha confermato che si sta lavorando per ottenere il sostegno paesi vicini, sottolineando, però, che si tratta ancora in una fase preparatoria.
A margine della riunione dell’esecutivo il capo del gruppo di esperti per il covid-19, Mateja Logar, ha dichiarato di aver proposto di continuare con le misure attualmente in vigore; rivedendo, invece, l’ipotesi di far svolgere agli studenti universitari le lezioni on-line, poichè si è constatato che la situazione per quanto riguarda i contagi in queste istituzioni non risulta al momento preoccupante. Confermato invece l’invito a promuovere il più possibile lo smart-working e a ridurre i numeri di passeggeri sui mezzi pubblici.
In occasione della Giornata mondiale dell'infanzia, che si svolgerà sabato, l'Ombudsman Peter Svetina ha ricordato che è molto importante tutelare la salute e la sicurezza della popolazione, in particolare quella dei bambini; e che questo principio vale anche durante l'emergenza in corso causata dall'epidemia di Covid. Secondo Svetina, per quanto riguarda il rispetto dei diritti dei più piccoli, l'obbligo di autotest e dell'uso della mascherina a scuola rappresentano un’interferenza meno impattante della chiusura delle scuole.
Barbara Costamagna