Foto: BoBo
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Il direttore generale della Direzione per la logistica del Ministero della Difesa, Željko Kralj, ha spiegato che il contratto prevede un prezzo fisso per i primi 53 veicoli blindati Patria, mentre l'accordo per i restanti 53 sarà definito in un secondo momento, poiché attualmente il Ministero non dispone dei fondi necessari per coprire le forniture previste negli anni 2029 e 2030. Il valore complessivo dell'operazione è stimato attorno ai 700 milioni di euro, una cifra che comprende sia i veicoli corazzati sia i relativi sistemi integrati. La base giuridica dell'accordo è una lettera d'intenti firmata a febbraio tra i ministeri della Difesa di Slovenia e Finlandia. La precedente amministrazione aveva sottoscritto un contratto per l'acquisto di veicoli tedeschi Boxer, poi revocato dall'attuale governo, che ha ritenuto più vantaggiosa l'opzione finlandese. Secondo Kralj, un'accurata analisi del mercato e del piano d'investimento ha dimostrato che la scelta dei mezzi Patria è notevolmente più economica rispetto all'alternativa tedesca, senza compromettere le capacità operative. I veicoli militari in questione vengono già utilizzati da diversi eserciti europei - tra cui Finlandia, Polonia, Croazia ed Estonia - e godono di una solida reputazione grazie alla loro modularità, elevata protezione e versatilità tattica. Progettati per adattarsi a differenti scenari operativi, possono essere impiegati in missioni di trasporto truppe, ricognizione e supporto al combattimento. La decisione del governo sloveno si inserisce in un più ampio processo di rafforzamento delle capacità difensive europee, anche alla luce delle crescenti minacce alla sicurezza regionale. I nuovi mezzi saranno destinati a potenziare il battaglione medio da combattimento e il battaglione da ricognizione dell'esercito sloveno, in linea con gli standard di interoperabilità richiesti dalla NATO.

M.N.