34 anni fa, il 26 dicembre 1990, furono resi noti ufficialmente i risultati del referendum con il quale gli sloveni decisero di staccarsi dalla Jugoslavia per formare uno stato indipendente. La consultazione si svolse il 23 dicembre con un’affluenza del 93,2%. Favorevoli al distacco dalla Jugoslavia il 95% di coloro che si recarono alle urne, ovvero l'88,5% di tutti gli aventi diritto al voto. E dopo l'annuncio ufficiale dei risultati iniziarono i preparativi per la conferma dell'indipendenza del paese, avvenuta poi il 25 giugno del 1991, giorno in cui ancora oggi festeggiamo la Giornata della Statualità.
Nonostante la maggior parte delle celebrazioni a livello statale si sia già tenuta nei giorni scorsi, oggi, in occasione della Giornata dell'Indipendenza e dell’Unità, fino alle 16 sarà possibile visitare il palazzo presidenziale, dove sarà la presidente della Repubblica, Nataša Pirc Musar, ad accogliere i visitatori. Nel suo messaggio per la Giornata dell'Indipendenza e dell’Unità, Pirc Musar ha sottolineato che "l'indipendenza della Slovenia dimostra ancora una volta che l’unità è una forza che si spinge oltre i limiti del possibile". Secondo le sue parole, "noi cittadini sloveni possiamo ancora affrontare le più grandi sfide quando uniamo i nostri cuori, i nostri pensieri e i nostri desideri". La presidente ha quindi chiesto di festeggiare questo giorno con orgoglio e consapevolezza che la forza di una nazione non è soltanto nelle decisioni del passato, ma anche nell’unità e nelle azioni del presente. Nataša Pirc Musar ha inoltre ricordato che con il referendum del 1990 gli sloveni hanno mostrato unità, decisione e visione per il futuro.
Il premier, Robert Golob, ha intanto detto che a fine anno possiamo essere fieri e grati per molte cose. Quest'anno in Slovenia hanno trionfato la giustizia, la conoscenza, la solidarietà e la ragione, ha elencato il capo del governo. E grazie a tutto questo, ha aggiunto, insieme trionferemo anche nel 2025.