Foto: MMC RTV SLO/Foto: BoBo/Žiga Živulović ml.
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Poklukar ha elencato una serie di circostanze che hanno richiesto l'intervento della polizia per garantire l'ordine e la sicurezza, dalle varie forme di violenza tra coetanei, verbali ma anche fisiche, non escluso il cyberbullismo, alle violenze tra le mura domestiche, gli incidenti provocati da ultras durante eventi sportivi, la sicurezza all'interno delle autonomie locali, questioni relative alla comunità Rom. In questo ambito ha rilevato che l'intensificazione delle attività della polizia nelle aree dove vive la comunità rom, soprattutto nella Slovenia sudorientale, sta dando risultati. Le misure adottate funzionano, cosi Poklukar, lo confermano anche i sindaci di alcuni comuni interessati, pertanto si continuerà ad applicarle.
Il ministro ha inoltre ricordato il ripristino temporaneo dei controlli alle frontiere interne dell'UE, nell'area Schengen, per fronteggiare eventuali rischi terroristici, la vigilanza sui flussi migratori, i provvedimenti per fronteggiare i passaggi illegali delle frontiere e, in tale contesto, l'attuazione del patto sulla migrazione e l'asilo. Ha poi ricordato, sul piano professionale, che il Ministero degli Interni, la polizia e l'Ispettorato degli Interni sono stati impegnati nelle "difficili trattative sulla riforma del sistema salariale" e nel proseguimento del dialogo sociale con le organizzazioni sindacali rappresentative, che hanno portato importanti novità legislative. Il rinnovato sistema salariale è uno dei principali risultati anche per garantire una migliore organizzazione del lavoro. Ha menzionato la nuova legge sull'attività investigativa e gli emendamenti alle leggi sul controllo dei confini di Stato, sui compiti e poteri della polizia, ricordando infine che è in fase di preparazione una nuova legge che riguarda l'Ispettorato degli affari interni.

Delio Dessardo