L’argomento viene dibattuto da tempo, da quando questi mezzi hanno subito un boom di vendite grazie alla loro praticità e semplicità di utilizzo che permette di frequentare sempre di meno i mezzi pubblici. Gli infortuni più comuni per chi li utilizza sono le fratture alle braccia, gambe e traumi cranici che richiedono la visita al pronto soccorso. L’utilizzo di questi mezzi è permesso alle persone di un’età superiore ai 14 anni ovvero dai 12, se muniti di patentino da bicicletta. Per le persone di un’età superiore ai 18 anni invece l’utilizzo del casco non è obbligatorio. Come ha spiegato Uroš Tominc a capo del pronto soccorso del Centro clinico di Lubiana ogni anno vengono visitate dalle 650 e fino alle 700 persone che hanno subito degli infortuni legati all’utilizzo dei monopattini elettrici, questo dato indica un rischio maggiore di incidenti derivato dall’utilizzo di tale mezzo di trasporto. “È importante che gli utenti rispettino il codice della strada, indossino l'equipaggiamento protettivo e si preoccupino della propria sicurezza e di quella degli altri utenti della strada” ha detto Tominc ricordando che la caduta da un monopattino elettrico equivale a quella dal secondo piano di un palazzo. Dal 5 al 10 per cento delle persone richiedono pure di essere ospedalizzate, qualcuno addirittura lotta per la vita o muore, ha detto. Klemen Grabljevec, primario della Centro riabilitativo Soča, ribadendo che la percentuale degli infortuni gravi resta comunque bassa, un incidente alla velocità di 25 chilometri orari può determinare la necessità un trattamento riabilitativo molto lungo. Grabljevec ha invitato i genitori dei ragazzi a riflettere bene prima dell’acquisto di tale mezzo. Ivan Kapun a capo della polizia stradale di Lubiana ha sottolineato che la pericolosità dei monopattini elettrici consiste nella velocità e ripresa elevata, ma soprattutto dal fatto che non si fanno notare perché molto silenziosi. L’utilizzo di questi mezzi viene stabilito dalle norme presenti nel Codice stradale nell’apposita categoria mezzi motorizzati leggeri. Questi possono circolare sulle piste ciclabili, dove queste non sono presente possono circolare sull’lato destro della carreggiata, ma solamente sulle strade dove il limito massimo consentito è di 50 chilometri orari. La percorrenza è possibile pure sulle strade cosiddette miste utilizzate dai pedoni e ciclisti e solo pedoni, mentre non è consentita sulle superfici riservata all’utilizzo esclusivo dei pedoni. La velocità massima consentita per questi mezzi è di 25 chilometri orari, la sanzione per la violazione del limite ammonta a 250 euro. Kapun infine auspica una modifica di legge che vada ad inasprire i controlli, “in Slovenia la normativa in vigore non prevede la revisione tecnica annuale che servirebbe ad accertarne le modifiche attuate”.
Dionizij Botter