La Corte, con sede a Lussemburgo, ha reso noto stamane la decisione, che non è comunque vincolante per la corte stessa. Nella valutazione, l'avvocato generale rileva che la Slovenia non ha rispettato i suoi obblighi in base al protocollo su privilegi e immunità del trattato sul funzionamento dell'Unione Europea, che tutela anche il principio di inviolabilità degli archivi della BCE. Un parere, quello dell'avvocato generale. riassunto in 21 pagine, dove si riscontra inoltre la mancanza di coordinamento e armonizzazione con la stessa BCE prima di procedere senza alcuna autorizzazione al sequestro di materiale riservato. La vicenda, lo ricordiamo, riguarda il sequestro di documenti della BCE nel quadro dell'inchiesta della Criminalpol nei confronti della Banca di Slovenia, nel luglio 2016, avviata per il sospetto di irregolarità nel maxi-sanamento del sistema bancario sloveno, nel dicembre 2013, che aveva portato tra l'altro alla cancellazione delle obbligazioni subordinate e azioni delle banche. Per questo motivo la commissione europea aveva successivamente sporto denuncia nei confronti della Slovenia, proprio in relazione al sequestro dei documenti dell'istituto centrale europeo. Qualche mese fa l'esecutivo comunitario ha espresso la disponibilità al dialogo con la Slovenia e al ritiro della denuncia, secondo quanto emerso dalla risposta della presidente dell'esecutivo, Ursula Von der Leyen, alla lettera del premier sloveno Janez Janša, per arrivare ad un accomodamento sulla questione.
Delio Dessardo