La lettura si sa, è un'ottima abitudine e i libri rappresentano un importante strumento di crescita individuale. Durante la Settimana delle biblioteche slovene l'interesse e l'impegno degli organizzatori è quello di far capire proprio questo: l'importanza delle biblioteche, della cultura, l'istruzione, l'alfabetizzazione per la nostra vita sociale, con un invito a riflettere sul ruolo della lettura a un livello superiore nell'era digitale.
A Capodistria questa volta non si è pensato di preparare la classica presentazione o la conferenza al chiuso, ma di aprire le porte alla lettura, portando i partecipanti proprio in Piazza Tito. Qui si sono riuniti poco dopo mezzogiorno e allo scoccare delle lancette alle 12.05 hanno iniziato a leggere all'unisono alcune pagine di alcuni libri, passeggiando su e giù per la piazza. Si poteva scegliere un qualsiasi volume, giornale od opuscolo purché la lettura sia stata fatta ad alta voce. Chiaramente dato che tutti leggevano in contemporanea, nessuna voce ha preso il sopravvento sulle altre riducendo il tutto a un tenue brusio che sicuramente avrà incuriosito i passanti. Dopo cinque minuti il coro si era già chetato e l'evento si è cosi' concluso tra i sorrisi delle persone coinvolte.
Al flash mob erano presenti anche giovani e giovanissimi delle scuole. Un'analoga iniziativa si è svolta in ben 22 città slovene che si sono ispirate al più noto Flash mob dei bibliotecari di Rotterdam.
L'anno scorso in Slovenia operavano 58 biblioteche generali e 283 biblioteche locali, con 416.000 iscritti, ovvero poco meno di un quinto dell'intera popolazione. Secondo i dati dell'organizzazione no-profit Biblioteche pubbliche 2030, riferiti a 20 paesi europei, inoltre, nel 2022 la Slovenia si trovava al nono posto in termini di popolazione con una biblioteca generale, e secondo i dati della piattaforma Statista, al sesto posto su 36 paesi europei.
Il flash mob è stato apprezzato dal pubblico di partecipanti, mentre gli organizzatori si augurano di poter ripetere l'esperienza anche in futuro.