Talentuoso, istrionico, amante degli eccessi, sempre lontano dalle convenzioni. Niccolò Paganini non è stato soltanto uno dei più grandi violinisti mai esistiti, compositore, tra l’altro, dei celebri Capricci per solo violino. È stato anche un personaggio che per i suoi caratteri di genio e sregolatezza perfino ai giorni nostri risulterebbe originale, persino stravagante. Aveva i capelli lunghi e scarmigliati, gli mancavano dei denti, l’imponente naso aquilino spiccava sul viso pallido e ossuto. Magro e cupo, esaltava questi caratteri vestendosi sempre di nero e portando occhiali dalle lenti blu, perché sapeva che parte della sua fama era dovuta all’aura di mistero che lo circondava. Niccolò Paganini era un uomo dalle tante anime, un genio dotato di un’intelligenza vivace, musicista virtuoso, compositore brillante, che lo poneva più avanti rispetto al suo secolo. Era portatore purtroppo di una seria malattia al tempo sconosciuta che lo rendeva disabile, a cui tuttavia non si arrese lottando sempre con tenacia per affermarsi, sublimando la malattia in musica. Il leggendario violinista era anche un valente chitarrista. Morì prematuramente, anche a seguito della malattia e le sue spoglie, dopo varie tribolazioni, sono oggi sepolte a Parma. Non è un caso dunque che la città emiliana, Capitale Italiana della Cultura 2020-2021, gli dedichi il Paganini Guitar Festival. Annullati per l’emergenza sanitaria gli eventi dal vivo di questa ventesima edizione il “Paganini Day” si articola lungo tutta l’odierna giornata con un fitto calendario di eventi che possono essere seguiti online sulla pagina facebook del Paganini Guitar Festival, impreziosito anche da tre video musicali che danno modo di ascoltare il suono della chitarra appartenuta a Paganini.
Miro Dellore