Foto: Radio Capodistria
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Anche a Palazzo Modello, Giovanardi ha parlato dell’iniziativa volta ad assicurare un trattamento unitario delle minoranze nei tre Stati.La proposta di un modello con Slovenia, Croazia ed Italia a dimostrare al mondo che le minoranze linguistiche autoctone sono una ricchezza da valorizzare e non qualcosa da reprimere”, ha detto Giovanardi che quindi, riferendosi all’Ucraina, ha ricordato come nessuno poteva immaginare di rivedere una guerra nel cuore dell’Europa costruita poi su tutta una serie di pregiudizi che ci riportano indietro a secoli passati. “Far vedere che Slovenia, Croazia ed Italia trattano ugualmente le loro minoranze e le considerano una ricchezza nella toponomastica, nella scuola, negli uffici, come succede in Istria e come purtroppo non succede pienamente a Fiume o a Zara”, ha aggiunto convinto che “l’applicazione di questa formula potrebbe diventare esempio da imitare in tutto il mondo per preservare la pace.” Un’iniziativa accolta dai vertici della CNI con il deputato italiano e vicepresidente del Sabor, Furio Radin che ha parlato “di strada lunga ma percorribile” e ha specificato che “non ci possono essere diritti fotocopia bensì diritti complementari.Il Presidente dell’Unione italiana Maurizio Tremul e quello della Giunta esecutiva, Marin Corva oltre che a ribadire l’esperienza accumulata dall’UI nel settore della tutela dei diritti minoritari hanno puntato sulla necessità di collaborazione con la maggioranza. Idea riproposta pure nell’intervento del presidente della CI di Fiume Enea Dessardo che si è soffermato sull’ identità che nella popolazione autoctona è composta da elementi dell’una e dell’altra cultura presenti nel territorio d’ insediamento.

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Sulla promozione e sviluppo del dialogo interculturale si è soffermata pure la vicepresidente della Regione Istriana, Jessica Acquavita secondo la quale in Istria i concetti di tolleranza e convivenza sono già superati e si guarda oltre mentre - a suo dire - le difficoltà maggiori derivano dal doppio binario: quello della tutela a livello locale e nazionale. I Presidenti del Consiglio della minoranza italiana della Regione litoraneo montana e della Regione istriana, Mauro Graziani ed Ennio Forlani oltre che ad un excursus storico hanno ricordato l’Accordo italo-croato sulla tutela delle minoranze ed hanno auspicato che si arrivi quanto prima ad un tavolo tecnico per discutere della sua reale attuazione. Presente all’ incontro pure la console generale d’Italia a Fiume, Iva Palmieri che vede la tutela uniforme delle minoranze in un quadro europeo come un’opportunità di crescita e sviluppo.
Nella mia ottica è una proposta che guarda avanti, che chiude con il passato e che offre una serie di opportunità, di convenienze e di arricchimento reciproco”, ci ha detto in conclusione Carlo Giovanardi. E poiché nel corso della serata sono stati ricordati più volte sia la sua grande sensibilità e vicinanza alla Comunità italiana di Slovenia e Croazia e sia il ruolo che ha avuto nell’accoglimento delle disposizioni inerenti al riacquisto della cittadinanza italiana per gli appartenenti alla minoranza gli abbiamo chiesto di commentarci la nuova normativa che -in sintesi- penalizzerebbe la nostra comunità. “Io sono già intervenuto recentemente, naturalmente su indicazione di Tremul e Radin, presso il ministro degli esteri Tajani facendogli presente che la norma che è stata proposta va assolutamente cambiata perché non ha senso che vengano toccati o messi in pericoli i diritti degli italiani autoctoni di Slovenia e Croazia.Giovanardi è ottimista, crede che la vertenza sarà risolta e dice: “Se qualcuno volesse continuare a coltivarla alzeremo il tono delle rimostranze e proteste ma mi sembra una cosa estemporanea, magari più frutto di qualche svagato burocrate che di una volontà politica.”

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L.P.A.