Anche il Comune di Capodistria celebra l'Anno europeo del patrimonio culturale. E lo fa - oggi e domani - con una serie di iniziative dedicate all'antica e nobile famiglia Grisoni, in particolare all'ultimo erede, il conte Francesco, ricordato per le opere assistenziali con cui si rese benemerito alla città e per una ricca biblioteca privata costituita a cavallo del Sette e Ottocento ora conservata presso la Biblioteca centrale Srečko Vilhar.
Non era un letterato e nemmeno un erudito il conte Francesco, ultimo discendente di una nobile casata capodistriana di origine veneta che nel tempo aveva messo insieme grandi fortune. Tuttavia per tradizione familiare, educazione e anche - si può supporre - inclinazione personale, il conte (nato nel 1772 e morto nel 1841) amava i libri e la cultura, tanto da accumulare nel corso della sua vita migliaia di volumi. Una raccolta eterogenea, di alto interesse culturale e storico, giunta fino a noi pressoché integra, e ancora nei suoi armadi originali, delle eleganti librerie in noce. Ma in pochi forse conoscono questa antica biblioteca nobiliare, rimasta non si sa come in città, e in buona parte dimenticato è il Pio Istituto Grisoni, che insieme ad altre opere assistenziali fanno del conte Francesco Grisoni e di sua moglie, la contessa Maria Anna, i maggiori sostenitori delle istituzioni caritative di Capodistria.
Insomma è un pezzo della storia dell'antico e colto capoluogo dell'Istria veneta quello che la manifestazione promossa dal Comune porterà a scoprire,
risultato dell'impegno congiunto di diverse istituzioni culturali, la Biblioteca centrale, il Museo e l'Archivio regionale, la Comunità degli italiani 'Santorio Santorio', il Centro italiano Carlo Combi.
In attesa della mostra che si aprirà stasera a Palazzo Gravisi, la Biblioteca Grisoni è al centro di un convegno a Palazzo Pretorio: incontro che continuerà nella giornata di domani, quando sarà affiancato da una visita guidata al fondo Grisoni conservato presso la Biblioteca centrale Srečko Vilhar e da una mostra sul casato allestita all'Archivio regionale. Per scoprire la storia della nobile famiglia è stata anche ideata una applicazione da scaricare sul telefonino, APP_GRISONI.