Un'esperienza di cooperazione transnazionale che lega artisti italiani, albanesi e sloveni sul filo della memoria, tra Appennino e Balcani, attraverso l'Adriatico Mediterraneo in cui tutti ci specchiamo. Così è nata l'operina in un atto "L'anno dell'aurora 1991", che ha preso vita ad agosto in un piccolo comune della provincia di Potenza, a Grumento Nova, con un cast tutto di voci giovani, e dopo le rappresentazioni in Basilicata, Puglia e Albania conclude oggi a Capodistria il suo tour.
Grazia Coppolecchia ha firmato libretto e regia dello spettacolo, su musiche di Enzo Di Stefano, Erli Lila e Federica Lo Pinto: "Nel '91 c'è una rinascita di moltissime nazioni. Ricordiamo lo sbarco degli albanesi sulle coste della nostra Italia, ma il '91 è anche l'anno dell'indipendenza della Slovenia. Quindi il mio libretto racconta di questre tre terre, che vivono tutte e tre questo momento di indipendenza e anche di rinascita. L'aurora del titolo è inoltre un omaggio a un personaggio che ha segnato la storia di Grumento Nova, città capofila del progetto: Aurora Sanseverino, mecenate del Seicento che ha investito moltissimo sulla musica e sul recupero di molta parte della Basilicata".
"Non ci poteva essere niente di più bello per l'avvio della sessantesima stagione degli Amici della Musica di Capodistria", commenta la presidente dell'associazione Tatjana Jercog: "Cominciamo con un'opera, cosa non proprio usuale in città; e cominciamo con i giovani, con tanta bella musica e con un messaggio importante".
L'appuntamento (in collaborazione con la Comunità degli italiani Santorio Santorio) è alle 19 in sala San Francesco d'Assisi, l'ingresso è libero fino a esaurimento posti.