Anche nella sua nuova edizione, la trentunesima, il Mittelfest mantiene il suo elemento distintivo: la vocazione di frontiera, che ne fa un crocevia d'incontro fra l'Italia, l'area centroeuropea e quella balcanica. Sono quindici i Paesi rappresentati e 28 i progetti artistici - tra cui molte prime nazionali o assolute - che compongono il cartellone, fra musica, teatro, danza, e in più, quest'anno, una buona dose di circo. Il tema che li accomuna è "Imprevisti", l'idea quella di offrire spunti per leggere il presente, mescolando sul palco stili e generi, nomi affermati e altri tutti da scoprire.
Un festival pronto a sorprendere e a stupire anche con spettacoli come "The Handke Project" del drammaturgo kosovaro Jeton Naziraj, provocatorio pamphlet teatrale contro lo scrittore Premio Nobel per la Letteratura Peter Handke e il suo negazionismo, fin dai tempi della Serbia di Milošević (sabato 23 luglio). Oppure, su tutt'altro piano, con l'attrice Pamela Villoresi che racconta Dino Zoff, il mitico portiere della Nazionale di calcio da Mariano del Friuli che ha compiuto 80 anni (24 luglio) . O ancora con il duo La rappresentante di lista, che ha spopolato all'ultimo Festival di Sanremo, in concerto con l'Orchestra sinfonica Arcangelo Corelli (31 luglio). Imprevisto e attuale più che mai il concerto che vedrà suonare insieme una pianista ucraina e un violinista russo, a mostrare come l'arte vada oltre la guerra (31 luglio).
Immancabile al festival l'omaggio a Pasolini, nato giusto un secolo fa. Con un primo appuntamento già stasera, "Pier Paolo Suite", rilettura jazz delle sue liriche friulane con Glauco Venier al pianoforte e le coreografie della Compagnia Arearea, alle 19 alla chiesa di San Francesco.
Uno dei protagonisti di questa edizione del Mittelfest sarà - lo si è detto - il circo, tra meraviglia e giocoleria: a inaugurare questo filone nella serata inaugurale del festival è uno spettacolo itinerante sulle rive del Natisone che arriva dalla Lituania, "Visioni" (ore 21.15 e 22.30).
Dando la parola al direttore artistico Giacomo Pedini, quello che parte oggi e andrà avanti fino a domenica 31 luglio è un festival molto articolato, un festival per pubblici diversi: "L'idea è quella di ripartire dalla dimensione della festa, da un momento in cui persone diverse possano ritrovarsi, ognuno inseguendo le proprie passioni e magari scoprendo quelle altrui, lasciandosi sorprendere. Perciò il mio auspicio è che il pubblico possa venire a Cividale per farsi un po' cullare dagli imprevisti".