Un viaggio a ritroso nel tempo, dall'età contemporanea fino a quell'anno 524 in cui secondo la tradizione Capodistria vide l'istituzione della diocesi e la consacrazione del suo primo vescovo, San Nazario.
È il progetto Capodistria 1500, avviato dal Museo regionale nel 2019 e ora al suo quarto appuntamento con una mostra dedicata all'età medievale. La data di partenza scelta per l'itinerario espositivo - organizzato in una serie di pannelli - è il 932, quando un primo patto commerciale e di amicizia fu firmato tra il comune e la Repubblica di Venezia, la data finale il 1380. Secoli importanti nella storia della città, trattandosi di un'epoca segnata dal progressivo diffondersi dell'influenza veneziana sulla penisola istriana (Capodistria chiederà l'annessione alla Serenissima nel 1278), e allo stesso tempo dagli sforzi da parte dei patriarchi di Aquileia ma anche dei sovrani tedeschi di discendenza sassone, di conservare un ruolo dominante.
Cambia, rispetto alle tappe precedenti, la concezione della mostra, imperniata non tanto sulle personalità che hanno dato lustro alla città quanto su momenti e passaggi che ne hanno caratterizzato il percorso storico e civile. Significativa, tra le altre cose, è l'epigrafe del capitano veneto Marino Morosini del 1269, che elenca i lavori pubblici promossi dal nobiluomo, ed è la documentazione più antica sullo stato della città. L'epigrafe è esposta nella collezione permanente di Palazzo Belgramoni-Tacco.
Il pezzo forte è però rappresentato da alcune immagini di una copia dello statuto del comune di Capodistria del 1380, il più antico che si sia conservato. Un documento che non si vedeva da settant'anni, essendone stata preclusa la consultazione agli storici fino al 2017, quando l'antico Archivio municipale di Capodistria, trasferito nel 1944 a Venezia in seguito agli eventi bellici e poi per decenni alla Biblioteca nazionale marciana, è stato versato integralmente all'Archivio di Stato di Venezia. Nelle 57 "casse di Capodistria" c'era anche quello statuto, del quale nella città istriana ora si progetta la realizzazione di un facsimile, e anche di farne l'oggetto di una mostra, una volta concluso il progetto espositivo quinquennale nel 2024.