Tra i capodistriani di oggi quanti sanno che dentro le mura dell'ex scuola metalmeccanici, a due passi da quella che si chiamava un tempo Piazza del Duomo, ha operato fin quasi al 1950 il Pio Istituto Grisoni? E quanti conoscono la ricca biblioteca privata del conte Francesco, ultimo discendente della casata, oggi vanto della Biblioteca centrale?
Frammenti di vita, pezzi di storia locale che il Comune invita ora a riscoprire. Con una due giorni - giovedì 10 e venerdì 11 maggio - dedicata alla antica famiglia nobiliare di origine veneta, evento principale in città dell'Anno europeo del patrimonio culturale, realizzato con il concorso di alcune delle principali istituzioni culturali di Capodistria (Biblioteca, Museo regionale, Centro Carlo Combi fra le altre). Cuore dell'iniziativa è un convegno internazionale, curato dal Combi, sulla biblioteca Grisoni e sulla circolazione della cultura a Capodistria e nell'alto Adriatico tra Sette e Ottocento che si svolgerà a Palazzo Pretorio. Mentre a Palazzo Gravisi, sede della Comunità degli italiani 'Santorio Santorio', troverà spazio una mostra con una selezione di volumi della preziosa raccolta libraria, specchio di un'epoca e degli interessi culturali di stampo illuminista del conte, che accumulò migliaia di opere: autori classici, greci e latini; Petrarca e Boccaccio, l'intera opera di Moliere, un gran numero di dizionari, di volumi di arte, di storia, di scienze.
Ci sarà anche una visita guidata al fondo Grisoni presso la Biblioteca centrale, e una seconda mostra, allestita in questo caso all'Archivio regionale, che presenterà il casato Grisoni e i suoi legami di parentela sulla scorta del corposissimo materiale documentario ancora conservato. A corredo delle manifestazioni, una app da scaricare sul telefonino per scoprire in maniera autonoma e in modo istruttivo e divertente la storia di Capodistria, colto capoluogo dell'Istria veneta, e di una delle sue famiglie patrizie più illustri.