Alla Mostra internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, quest'anno un red carpet dedicato anche a Woman Life Freedom, la battaglia delle donne iraniane cominciata con il rifiuto del velo obbligatorio dopo la tragica morte di Mahsa Amini avvenuta lo scorso 16 settembre e di cui si avvicina l'anniversario.
Sulla passerella a sostenere uno striscione evocativo con l'immagine della studentessa morta per il velo messo male, molti volti noti del cinema.
Il flash mob è stato organizzato anche dal collettivo Iranian Independent Filmmakers Association (IIFA), una associazione non-profit fondata da un gruppo di cineasti iraniani della diaspora.
L'Iifma con i suoi circa 200 artisti, chiede il rilascio incondizionato dei prigionieri politici, giornalisti e dissidenti dalle carceri iraniane e sollecita la comunità internazionale affinché aiuti a fermare la violenza sistematica della Repubblica islamica contro i suoi cittadini, donne e manifestanti pacifici.
Quest'anno occhi puntati anche su "Tatami", un film diretto da una regista iraniana e da un israeliano. Che è stato presentato in anteprima mondiale proprio all'80ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia.
Mentre ad inizio agosto il regista iraniano Ali Ahmadzadeh ha vinto il Pardo d'oro nel concorso internazionale principale del 76° Festival di Locarno con il suo ultimo film drammatico, Critical Zone.
Un film che è stato girato senza l'autorizzazione del regime iraniano, usando persone reali e non attori, nascondendo la macchina da presa o ingegnandosi a usarla con molte limitazioni.
(ab)