Quando il Festival estivo del Litorale è nato, giusto trent'anni fa, l'idea era quella di portare il teatro e la danza in sedi inconsuete, fuori dagli spazi scenici deputati. Questa nuova edizione, undici appuntamenti tra Capodistria, Isola, Pirano e Ancarano, segna un po' il ritorno alla vocazione degli esordi, con eventi e spettacoli che prendono vita in piazze e giardini, o magari in riva al mare. Il programma, a dire il vero alquanto ridotto rispetto ad altre stagioni, è giocato sul tema della donna nei suoi diversi ruoli e contesti. Un filo conduttore che unisce la pièce inaugurale "Il canto di Penelope" da Margaret Atwood - andato in scena nei giorni scorsi a Capodistria nell'allestimento del Teatro nazionale Drama di Lubiana - alla rivisitazione della "Traviata" della compagnia Artemis danza di Parma che vedremo giovedì 6 luglio grazie alla collaborazione rinnovata della Comunità degli italiani "Santorio Santorio" o, per fare un altro esempio, allo spettacolo su Franca Rame "Francamente", scritto e interpretato da Petra Blašković, una produzione del Teatro popolare istriano di Pola che arriva a Palazzo Gravisi il 18 luglio. Nuovamente dall'Italia, ecco poi "Rita e il giudice" del Matàz Teatro di Padova, una "Storia di scelte, padri e mafia" sulla spiaggia di Valdoltra il 21 luglio, mentre il giorno dopo all'Auditorium di Portorose la compagnia "Spellbound Contemporary Ballet" di Roma presenta "Vivaldiana", una rielaborazione del mondo del celebre compositore veneziano.
Sostenuto dai quattro comuni del territorio, il festival si avvale, come accennato, dell'apporto consolidato della "Santorio", a cui si sono affiancati quest'anno la Can e la "Giuseppe Tartini" di Pirano, il Consolato generale d'Italia a Capodistria, l'Ambasciata e l'Istituto italiano di cultura di Lubiana. Un particolare ringraziamento è stato rivolto dalla presidente dell'Associazione Festival estivo del Litorale Neva Zajc alle istituzioni in questione, che con il loro contributo hanno consentito la partecipazione di artisti internazionali.
Allo Stabile sloveno di Trieste è affidata la chiusura del 23 luglio con "Mario e il Mago", tratto dall'omonimo racconto autobiografico dello scrittore Thomas Mann.