Foto: MMC RTV SLO
Foto: MMC RTV SLO

Firenze ha accolto a braccia aperte per l'ultimo saluto il regista Franco Zeffirelli. La città in lutto, il mondo della cultura annichilito per la scomparsa del grande maestro del cinema italiano e internazionale. Piazza Duomo gremita come non mai per l'addio a Zeffirelli. In settemila tra ieri e oggi hanno reso omaggio al feretro esposto nella camera ardente allestita nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio. Poco fa la cerimonia funebre nella Cattedrale di Santa Maria del Fiore officiata dall'Arcivescovo di Firenze, Cardinale Giuseppe Betori. Hanno preso parte al rito anche la Cappella Musicale della Cattedrale di Firenze diretta da Michele Manganelli. Una carriera artistica, quella di Franco Zeffirelli, andata avanti per quasi 70 anni, che lo ha eletto uno degli uomini di spettacolo più noti al mondo, capace di passare con grande facilità dal cinema al teatro, alla tv, premiato con innumerevoli riconoscimenti, tra cui ben cinque David di Donatello, due Nastri d'argento e ben 14 candidature dei suoi film agli Oscar. Innumerevoli sono le sue produzioni operistiche nei maggiori teatri del mondo con la partecipazione di artisti di fama mondiale. L'ultimo importante riconoscimento gli è giunto dall'Italia, quando il Presidente del Senato, Elisabetta Casellati, ha espressamente voluto e consegnato lo scorso 9 aprile al maestro la targa di "Genio ed Eccellenza italiana nel mondo". Un genio che pare fosse scritto nel suo Dna: nel 2016, all'età di 93 anni, Franzo Zeffirelli, scoprì infatti con sua grande sorpresa, che era tra i 35 discendenti viventi di Leonardo Da Vinci. Ma l'unicità di Zeffirelli sta anche nel suo cognome, inventato dalla madre perchè nato fuori dal matrimonio e non riconosciuto dal padre e poi nel suo senso dell'humor: «Mi dispiacerà molto non essere al mio funerale« ha dichiarato in una recente intervista.Il Maestro riposerà nella cappella di famiglia del cimitero fiorentino delle Porte Sante, a San Miniato al Monte.

Foto: MMC RTV SLO