La sede dell'INCI-Iniziativa Centro europea di Trieste a fare da cornice alla prima tappa del Forum Tomizza, convegno di tre giorni che si articolerà oggi a Capodistria e domani a Umago. Sono due uomini di lettere a dare l'avvio all'edizione 2018, Marko Kravos e Roberto Dedenaro. Immediato il riferimento al ruolo sostenuto sin dall'inizio da Patrizia Vascotto, operatrice culturale, docente universitaria e convinta promotrice del dialogo tra popoli e culture. Come un altro grande amico del Forum, Marino Vocci, anch'egli scomparso prematuramente.
Anche il tema di quest'anno, Asilo, avrebbe coinvolto intimamente questi due grandi personaggi del mondo della cultura. Il tema dell'asilo, diretta conseguenza di uno spostamento forzato, era eccome sentito da Fulvio Tomizza. L'aveva sperimentato sulla sua pelle, su quella della sua famiglia e di tanti amici, conoscenti, che nel primo dopoguerra avevano scelto la strada dell'esodo. Si potrebbe affermare che tutti i libri dello scrittore contengano riferimenti diretti o indiretti a questa pagina dolorosa di storia, vicende che sono purtroppo oggi nuovamente di attualità. Ne hanno parlato ieri a Trieste i professori Maria Mitrović di Belgrado, oggi docente all'Università di Trieste, Riccardo Cepach, anch'egli di Trieste e poi Jasna Čebron di Capodistria. Al centro delle loro relazioni il soggiorno di Fulvio Tomizza a Belgrado e a Lubiana per motivi di studio, le tracce di questi soggiorni nei libri L'albero dei sogni e La visitatrice.
Ivan Verč e Franco Juri hanno fatto riferimenti all'attualità e all'operato dell'uomo nel suo divenire, il rapporto con il confine, l'interculturalità, la civiltà in trasformazione.