A seguito dell'emergenza coronavirus gli enti pubblici della Slovenia, come pure molte altre istituzioni, sono stati costretti a chiudere la porta. In questi giorni stanno valutando quanto consistenti saranno le flessioni dei ricavi nal caso di un fermo di un paio di settimane o, peggio ancora ma probabile, di un mese intero. Nel frattempo, alcune di queste istituzioni stanno offrendo i propri eventi e spettacoli sul social media. Al Centro culturale Ivan Cankar di Lubiana, istituzione di riferimento, è rimasto a lavorare un numero molto ridotto di dipendenti, necessari alla gestione e amministrazione della struttura. C'è molto lavoro comunque per i rimasti nel gestire il programma, ossia le rinunce e disdette, risolvere gli aspetti finanziari, i rimborsi e così via. Si calcola che il Cankarjev dom, per un mese di chiusura, verrà a perdere circa 420 mila euro. Molto simile la situazione anche nelle altre istituzioni della capitale, al Teatro Drama, alla Filarmonica slovena, alla Galleria nazionale, tanto per citare le più importanti. Sotto controllo la situazione allo Stabile di Maribor, Nova Gorica e Capodistria, ma le perdite -osservano i responsabili-saranno pesanti. Ferme anche le compagnie e tutti gli eventi che erano stati previsti all'estero, che devono sottostare o essere soggetti alle medesime misure. Intanto si è in attesa dei contenuti della nuova legge straordinaria studiata per fronteggiare tutti gli aspetti dell'emergenza, denominata legge quadro coronavirus, che verrà accolta con tutta probabilità dalla camera di stato nei prossimi giorni.
Miro Dellore