Quando nel 1826 il viceré d'Egitto mandò in Francia, come regalo personale al re Carlo X, una splendida giraffa, fu straordinario l'entusiasmo della popolazione per l'esotico animale. Maree di persone accorsero a vederla al giardino reale. Visse per 18 anni, fino al 1845, sopravvivendo di quasi un decennio al suo augusto proprietario, l'ultimo re Borbone, dopo la rivoluzione del 1830 costretto ad abdicare e infine riparato a Gorizia, dove morì di colera nel 1836 e dove tuttora è sepolto, nel monastero francescano della Castagnevizza (oggi in territorio sloveno).
Una giraffa è il simbolo di Gotropolis, festival internazionale di arti performative in movimento che si terrà a Nova Gorica e Gorizia dal primo al tre settembre: simbolo che vuole anche richiamare uno sguardo "a distanza" sulla realtà di confine e sulle storie di un territorio multiculturale, costruire una visione del suo futuro, come spiegano gli organizzatori raccolti intorno a Društvo Tnk insieme al Teatro stabile di Nova Gorica.
Il programma di musica, danza e spettacoli di questa seconda edizione si realizza in collaborazione con altri due festival transfrontalieri, Scene aperte e Di là, a cura delle goriziane Associazione Quarantasettezeroquattro e Fierascena. Ad aprire la manifestazione sarà venerdì (ore 18) una passeggiata transfrontaliera con le giraffe ( ossia pupazzi giganti creati dall'artista Enej Gala). Partendo da due punti differenti, il pubblico italiano e sloveno si incontrerà lungo il confine al Valico di San Gabriele / Carinarnica, da dove prenderà quindi il via "Unboxing", camminata interattiva in cuffia presentata in collaborazione con Alpe Adria Puppet Festival: "un viaggio che porta fuori dagli schemi della nazione, della cultura, delle definizioni sociali con un compito comune: costruire insieme una nuova città multiculturale del futuro". Gotropolis dunque, anche come occasione per conoscere meglio le due città "gemelle", per anni separate dal confine ma che nel 2025 saranno unite in un'unica Capitale europea della cultura.