Un piccolo progetto, uno spettacolo appositamente pensato per essere presentato in tutte le Comunità degli italiani sia di Croazia che di Slovenia. Giulio Settimo, alla sua prima stagione da direttore del Dramma italiano, racconta così "Buca di sabbia", seconda produzione dello Stabile fiumano dopo la pièce per ragazzi di Corrado Premuda, "Felici e contente". La scelta è caduta stavolta sul testo di esordio (2002) di uno dei più fecondi drammaturghi polacchi della nuova generazione. Michal Walczak, classe 1979, formatosi all'Accademia teatrale di Varsavia, porta qui in scena un uomo e una donna che giocano come dei bambini, lui con i pupazzi di Batman, lei con la sua bambola. Non sappiamo chi siano, né da dove vengano. Si sono incontrati per caso in una buca di sabbia, dove danno inizio - spiega il regista Jernej Kobal - a "una giostra di litigi, riappacificazioni, voglia di avvicinarsi e incapacità di raggungersi". Quel campo di giochi infantili è allora una metafora dello spazio relazionale con l'altro sesso, l'ironico specchio delle difficoltà e delle incomprensioni che sorgono all'interno del rapporto di coppia.
Citato il regista - figlio trentaquattrenne dell'attore e regista sloveno-triestino Boris Kobal - vanno subito ricordati i due interpreti: lo spettacolo vede il ritorno di Alida Delcaro, che ha calcato per tanti anni il palcoscenico del Dramma italiano, il protagonista maschile invece è interpretato da Toni Plešić.
Debutto domani a Palazzo Modello, con una replica venerdì. La tournée istriana prevede al momento due sole piazze, Buie il 29 ottobre, e Dignano il 30.
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