Un prestito d'eccezione alla pinacoteca Collezione famiglia De Martiis di Cividale, allestita in forma permanente a Palazzo de Nordis, quattrocentesco edificio nobiliare nel centro storico della città. Si tratta del San Girolamo penitente di Tiziano Vecellio, un'opera databile fra il 1570 e il 1576, arrivata a Cividale da Treviso, dove fa parte della raccolta privata Giuseppe Alessandra, una delle più importanti del Veneto. Come hanno spiegato i curatori, "lo straordinario dipinto di soggetto sacro deve essere interpretato come l'autoritratto senile" del grande pittore cadorino (1490 circa - 1576). "San Girolamo è raffigurato nel quadro non come il Dottore della Chiesa, ma come l'asceta che si percuote il petto con un sasso contemplando il Crocefisso che appare nel riverbero della luce lunare. Un dialogo in solitudine, un Memento mori, dentro al quale il mistico è immerso nel mistero del bosco".
Tiziano, che per le sue doti di colorista, la sensibilità per la luce e il forte senso del paesaggio e della natura è stato uno dei grandi protagonisti del Rinascimento veneto, ha ripreso più volte il motivo del San Girolamo penitente. Celebre è fra gli altri il dipinto oggi conservato a Brera, in cui l'artista rappresenta il santo interamente fuso con il paesaggio alpestre circostante, e la cui realizzazione precede di circa un ventennio quella della tela in mostra a Cividale. Opera, quest'ultima, che si ammira per un mese (fino al 7 maggio) nella sala degli Impressionisti della collezione che la famiglia De Martiis ha donato alla città, un itinerario attraverso l'arte del Novecento, che merita di per sé una visita. Oltre a un bel nucleo legato al linguaggio dell'Informale, importante la presenza degli artisti italiani, da Mario Sironi a Emilio Vedova, al friulano Afro Basaldella a Zoran Mušič.