Un accordo formale in questo senso è stato sottoscritto dal sindaco Danilo Markočič e dal parroco, don Janez Kobal, alla presenza della vicesindaca Agnese Babič
Degli antichi e preziosi fondi librari che si conservano in regione, quello che va sotto il nome di Besenghi si potrebbe definire uno dei più 'chiacchierati', per la confusione che a lungo si è fatta tra la biblioteca privata della nobile famiglia Besenghi, andata quasi interamente perduta alla morte dell'ultimo rampollo, il poeta Pasquale (scomparso nel 1849), e la biblioteca parrocchiale di Isola, ospitata dalla seconda metà dell'Ottocento e fino al 1952 nell'omonimo palazzo tardobarocco, uno dei gioielli architettonici della cittadina. Sede in cui dopo le vicissitudini del dopoguerra, la Biblioteca Besenghi è tornata negli scorsi anni Novanta, grazie all'impegno della Comunità italiana e all'indispensabile collaborazione della Biblioteca centrale di Capodistria, nei cui magazzini giaceva dimenticata da decenni. Particolarmente importante si è rivelata in quella occasione la disponibilità offerta dall'allora direttore della biblioteca capodistriana Ivan Marković, che ha anche coordinato l'opera di riordino e ricatalogazione dei circa 3000 volumi, di cui più della metà sono di argomento teologico o religioso, insieme a molti altri testi di vario contenuto, soprattutto di medicina e di storia, e poi letteratura italiana e latina, filosofia, biografie, dizionari, datati fra Cinque e Ottocento.
Se a gestire la Biblioteca Besenghi è stata in questi anni la Comunità autogestita della nazionalità italiana di Isola, un accordo appena siglato dal sindaco Danilo Markočič e dal parrocco, don Janez Kobal, alla presenza della vicesindaca Agnese Babič, trasferisce ora al Comune e alla Biblioteca comunale la gestione della raccolta, che continuerà ad essere liberamente accessibile al pubblico nei nuovi locali, climatizzati e protetti dalla luce solare al pianterreno del palazzo, da poco ristrutturati dall'amministrazione comunale con una spesa di 52 mila euro. Sarà cura della Biblioteca comunale inserire i titoli dei volumi nel catalogo unico del sistema bibliotecario nazionale (Cobiss). Comprese, forse, alcune opere attualmente a Capodistria ma che dovrebbero essere restituite a Isola, tra cui una preziosa copia dell'Isolario dell'Atlante veneto di Vincenzo Maria Coronelli del 1696.