Igea Marina, poco più di dieci chilometri da Rimini, centro balnerare unito a Bellaria nel comune omonimo, la progettò a inizio Novecento il medico Vittorio Belli, e a lui è intitolato il Centro culturale che da sabato 17 giugno (e fino al 31 dicembre) accoglie la mostra "Al soffio dell'Adriatico - Mosaico di micromondi". L'idea della curatrice - la museologa letteraria Maria Gregorio, affiancata per l'allestimento da Claudio Ballestracci - è quella di un'esposizione che stimoli ad ampliare lo sguardo ad entrambe le sponde del nostro mare, per comprenderne contrapposizioni e intrecci. Citando lo storico Egidio Ivetic, "il Mediterraneo è il mare delle diversità: l'Adriatico, nonostante i confini e gli scontri, il mare delle convergenze".
Al territorio istriano rimandano in mostra più sezioni, tra cui quella dedicata all'archeologia, con l'antica via Flavia che in epoca romana univa Aquileia a Pola; ma più particolarmente la sezione sulla letteratura della comunità italiana 'rimasta', affidata per la cura a Mauro Sambi, poeta, saggista polese-padovano ed editor per la vicentina Ronzani, cui si deve la pubblicazione di diversi autori istriani contemporanei. "Mi sono fatto guidare da un gusto molto personale", premette Sambi, che spiega: "Ho scelto innanzitutto i nomi che ho già proposto nella collana 'Vento veneto' di Ronzani, come Ligio Zanini, Nelida Milani, Ezio Mestrovich. E poi ho ho voluto dare un'immagine piuttosto articolata della poesia istriana e fiumana nata dopo la seconda guerra mondiale, la poesia di autori che hanno vissuto la condizione di minoranza per così dire costitutivamente, fin dalla nascita, da Vlada Acquavita ad Alessandro Salvi. Per mostrare che esiste una letteratura italiana ancora viva sulla sponda orientale dell'Adriatico, con alcune sue peculiarità".
Una bella occasione, questa mostra romagnola, per richiamare l'attenzione su una produzione letteraria ancora scarsamente conosciuta in Italia. "Un'ottima occasione. Innanzitutto per la reputazione della curatrice, Maria Gregorio. E poi una possibilità di far vedere ad un pubblico ampio, fuori dai confini della nostra regione, ciò che siamo e ciò che abbiamo prodotto a livello letterario".