L'arte in Croazia, capitolo secondo. Dopo la rassegna tutta al femminile del 2021, con opere dalla fine dell'Ottocento, un focus sul contemporaneo e sulla vitalità della pittura croata, sempre al Museo Revoltella a Trieste.
L'inaugurazione della mostra, ieri, con l'assessore Giorgio Rossi e la console di Croazia nel capoluogo giuliano Nevenka Grdinić, è stata l'occasione per ricordare il consolidato rapporto culturale tra i due Paesi e la proficua collaborazione con la comunità croata triestina.
L'esposizione, che celebra i trent'anni del riconoscimento internazionale della Repubblica di Croazia, e gli altrettanti dei rapporti diplomatici con l'Italia, si compone di opere di una ventina di autori che hanno scelto di dedicarsi alla pittura, un genere di espressione artistica che qualcuno dava per morto e che invece è stato capace nel periodo più recente di un'autentica rinascita, come ha fatto notare il curatore della mostra, Branko Franceschi. Cosicché l'obiettivo degli organizzatori - lo storico Padiglione d'arte di Zagabria, al momento chiuso per i danni subiti nel terremoto di due anni fa - "è quello di presentare al pubblico la diversità e la vitalità dell'arte figurativa croata venuta a delinarsi e a svilupparsi in decenni - quelli posti a cavallo dello scorso millennio e i nostri giorni - particolarmente dinamici, contrassegnati da radicali cambiamenti sociali".
Nella selezione presentata a Trieste anche due artisti istriani, per la precisione di Pola, Bojan Šumonja e Robert Pauletta, conosciuti il primo "per le sue impeccabili e fantasmagoriche composizioni figurative", il secondo per la capacità di trascorrere con naturalezza dal linguaggio figurativo all'astratto e per il ricorso, anche, a componenti testuali o peculiari della scultura.
La mostra sarà visitabile fino al prossimo 9 ottobre.