Una carriera fulminante: dal 1950 al 1956 non meno di una ventina di film al fianco di Totò, Renato Rascel, Maurice Chevalier e altri grandi attori dell'epoca. Poi, all'improvviso, il silenzio.
Di Maria Frau, sparita dalle scene all'apice del successo e della popolarità per sposare un conte, non si sapeva più nulla da oltre sessant'anni. Adesso l'attrice, che oggi di anni ne ha 93 e vive in Texas, si racconta nel documentario "Maria Frau, l'attrice che spense la sua stella", un film di Sergio Naitza - anche lui sardo di nascita - che inaugura stasera in anteprima assoluta al Cinema Ariston di Trieste il festival "I mille occhi", con la protagonista in collegamento dagli Stati Uniti.
Una nuova edizione, quella della rassegna creata da Sergio Grmek Germani, con tante riscoperte e celebrazioni. Fulcro della proposta, la retrospettiva dedicata ai film ispirati alle opere di Dino Buzzati, nel cinquantenario della morte dello scrittore, a partire dal cartoon "La famosa invasione degli orsi in Sicilia" firmato nel 2019 da Lorenzo Mattotti, fino a "Il deserto dei tartari" diretto nel 1976 da Valerio Zurlini e ad altri titoli.
Riflettori accesi, poi, sull'attore e poi regista Paul Henried, nato a Trieste nel 1905, che recitò in "Casablanca".
E ancora un omaggio a Nora Gregor, l'attrice che dalla natia Gorizia raggiunse il più grande cinema europeo, e di cui sarà proiettato il film muto "Desiderio del cuore" di Carl Theodor Dreyer, che nel 1924 consentì una svolta nella sua carriera e la lanciò verso il mondo di Hollywood.
All'interno del festival viene anche assegnato il premio Anno uno, che stavolta fa il bis. Insieme alla coppia Antonio Rezza e Flavia Mastrella vengono premiati Enrico Ghezzi e Alessandro Gagliardo, per il film "Gli ultimi giorni dell'umanità", in cui Ghezzi, il critico cinematografico di "Fuori orario" e ideatore del leggendario "Blob", apre il suo immenso archivio.
Il festival ha un ampliamento online nella giornata di venerdì e un'ulteriore coda televisiva sabato, appunto a "Fuori orario".