Aperta per poco più di un mese lo scorso autunno e poi chiusa per le conseguenze dell'emergenza sanitaria, torna a scorrere "Un Fiume di storie", mostra bibliografico-documentaria sull'impresa fiumana di Gabriele D'Annunzio alla Biblioteca statale di Trieste. E torna così visibile il percorso, a cura degli storici Raoul Pupo e Fabio Todero, che a cento anni di distanza tocca le tappe principali dei 500 giorni dell'occupazione dannunziana, dal settembre 1919 al 'Natale di sangue' 1920, tra documenti d'archivio, libri, foto, cartoline e giornali d'epoca. Un'esposizione dal rigoroso approccio didattico, pensata per trasmettere, in particolare alle nuove generazioni, la conoscenza di un evento storico controverso, ma significativo per questi territori e le vicende della frontiera adriatica. Chi fu per davvero Gabriele D'Annunzio? Il giudizio che emerge dalla mostra è quello di un personaggio non assimilabile al fascismo, ma nemico della democrazia, e che contribuì al crollo dello Stato liberale in Italia. Mentre l'impresa di Fiume vi appare tratteggiata come "una prova generale, confusa ma pericolosa, di quello che poi mise in atto il fascismo" (P.Marcolin).
La rassegna, promossa dalla Biblioteca statale insieme all'Istituto regionale per la storia della Resistenza nel Friuli Venezia Giulia, con la collaborazione della Società di studi fiumani e l'Archivio di Stato di Trieste, sarà visitabile fino al 24 marzo, solo su prenotazione, dal lunedì al venerdi'. (o.r.)