Volto noto di Tv Capodistria, dove si occupa di cultura (e, con particolare predilezione, proprio di arte contemporanea e di fotografia), Rebeka Legović, fiumana classe 1980, formazione universitaria svolta fra Trieste e Roma, oltre che giornalista è anche una talentuosissima fotografa, vincitrice di molti e prestigiosi premi internazionali. A Palazzo Gravisi presenta una selezione di suoi lavori recenti, per lo più di grandi dimensioni, declinati in due filoni differenti: architettura e moda. "I tratti peculiari delle mie fotografie? Sicuramente la mia è un tipo di fotografia molto minimale, geometrica, molto studiata. C'è uno studio anche sulle forme e sui colori. Insomma un viaggio tra metafisico e reale". Tanti considerano la fotografia una riproduzione della realtà, ma la faccenda è molto più complessa e intrigante: sono parole sue. "Certo, perché la fotografia ovviamente non è mai una visione obiettiva ma una visione soggettiva della realtà, e ciascuno si fa interprete di quello che vede, che sente e che vuole riprodurre". Tra le immagini esposte, anche gli scatti che nel 2019 e nel 2020 a New York le hanno regalato l'ambito titolo di "Fotografa pubblicitaria dell'anno" agli IPA International Photography Awards. "Tutte le fotografie in mostra hanno ricevuto premi prestigiosi in giro per il mondo. Due sono particolarmente importanti perché mi hanno portato a vincere quello che potremmo definire l'Oscar mondiale della fotografia. La prima è "Siblings" (Sorelle), la seconda è la serie "Temple of Colors" (Tempio dei colori)".
"Rivelazioni prioritarie" è la prima mostra di Rebeka Legović a Palazzo Gravisi, sede della Comunità degli italiani di Capodistria, e la sua prima personale in Slovenia.
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