Dal 15 giugno al 6 luglio l'antica biblioteca della Basilica di Sant'Antonio a Padova apre le sue magnifiche sale per una mostra sul Settecento veneziano promossa dalla Veneranda Arca del Santo: una trentina di dipinti dalla collezione privata di un grande antiquario, a cui si unirà l'esposizione di alcune rare e importanti opere geografiche come gli atlanti del Coronelli, che fu cosmografo ufficiale della Serenissima. L'occasione è preziosa anche per scoprire uno dei luoghi più affascinanti della Basilica. L'Antoniana, una delle poche biblioteche francescane antiche arrivate fino a noi quasi integre, è uno scrigno di tesori generalmente non accessibile al pubblico. Nel monumentale salone affrescato sono custoditi 90 mila volumi a stampa e oltre 800 manoscritti di grande valore, compresi i preziosi manoscritti musicali di Galuppi, Tartini e di altri maestri che si sono succeduti alla direzione della Cappella musicale del Santo. Uno di essi è stato restaurato proprio in occasione di questa mostra: è il manoscritto tartiniano1888, contenente 53 sonate autografe per violino del compositore piranese. Un cimelio che dopo le cure ricevute nel laboratorio di restauro di libri e codici antichi dell'abbazia benedettina di Praglia è stato eccezionalmente esposto al pubblico una prima volta in questi giorni durante il concerto-omaggio dei Solisti Veneti a Giuseppe Tartini e al maestro Claudio Scimone, che di Tartini fu grande cultore, scomparso a settembre.
Ornella Rossetto