Acclamato in vita sui principali palcoscenici internazionali ma presto dimenticato, Antonio Smareglia, nato a Pola nel 1854 e morto a Grado nel 1929, "il più gagliardo temperamento che abbiano dato queste terre alla musica dopo Tartini" nelle cronache di fine Ottocento, torna al centro dell'attenzione in occasione dell'edizione numero 18 di Arena International. Una manifestazione, spiega Tatiana Šverko, ideatrice e direttrice artistica, che ha nella promozione del patrimonio musicale istriano di ieri e di oggi il suo punto di forza e la sua cifra distintiva. "Creiamo degli ambasciatori culturali. I nostri allievi sentono dai loro maestri l'esecuzione di questa musica, ne diventano curiosi, e dopo averla scelta come programma di studio la portano avanti, nelle istituzioni musicali di provenienza e nei programmi da concerto".
Una quarantina i giovani musicisti che si sono dati quest'anno appuntamento a Pola, molti da fuori regione, per una settimana ricca di note e di apprendimento sotto la guida di qualificati docenti. Croazia, Slovenia, Italia, Germania, Russia e Ucraina i Paesi rappresentati. Il ventaglio delle master ospitate negli ambienti della Comunità degli italiani di Pola è ampio, contemplando lo strumento solistico così come il canto, la musica da camera e orchestra, fino alla composizione. Il cartellone dei concerti, quattro appuntamenti in diverse sedi cittadine, si apre stasera in Duomo con il gruppo barocco ReSonare Consort. Chiusura il 6 agosto nella chiesa di San Francesco con l'omaggio a Smareglia degli allievi, i docenti, l'orchestra e il coro di Arena International.
Ornella Rossetto
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