Torna a Praga, per il suo evento di anteprima, la Festa del libro con gli autori di Pordenone, ai nastri di partenza dell'edizione numero 24. E cioè là dove "si è concretamente dimostrato, con la Rivoluzione di velluto del 1989, che la cultura è un valore fondamentale della democrazia", come dice Michelangelo Agrusti, presidente della Fondazione Pordenonelegge (e di Confindustria Alto Adriatico), che nella capitale ceca sarà anche tra i protagonisti dell'appuntamento: il dialogo su "Economia e libertà", un tema cruciale per l'Europa, al fianco di Tomáš Sedláček, economista di notorietà mondiale e già consulente dell'ex presidente Vaclav Havel. Conduce Gian Mario Villalta, direttore artistico di Pordenonelegge.
Un evento, l'anteprima praghese, concepito "sull'uscio della storia", com'è del resto nella vocazione del festival letterario friulano, da sempre calato dentro l'attualità e attento ai temi civili. Ne è una prova anche l'inaugurazione affidata, il prossimo mercoledì 13 settembre al Teatro Verdi di Pordenone, allo scrittore ucraino Andrei Kurkov, con il suo nuovo romanzo ambientato nel Donbass.
Saranno quasi 600 i protagonisti, tra cui l'autrice premio Nobel Annie Ernaux, e più di 300 gli incontri nelle cinque giornate della rassegna (che toccherà anche alcune altre località, tra cui Trieste e Lignano). Tanti i filoni in un programma che guarda anche ai giovani, "il futuro del festival e degli anni che viviamo", e ai linguaggi del nostro tempo, con la riflessione sulle nuove tecnologie e sull'intelligenza artificiale. Insieme agli scrittori internazionali, ci saranno i personaggi più in vista della scena letteraria e culturale italiana, che hanno scelto Pordenonelegge per presentare i loro nuovi libri. Oltre cento autori alimenteranno il cartellone Junior per bambini e ragazzi, con un omaggio a Italo Calvino nel centenario della nascita. E ancora la poesia, fin dall'inizio una delle cifre del festival di Pordenone, per ribadire la forza della parola in versi in un mondo lacerato come il nostro.