Sarà l'Austria, quest'anno, a ricevere il Premio letterario internazionale Vilenica che verrà consegnato allo scrittore Josef Winkler l'11 settembre, nella grotta a due passi da Lipizza che dà il nome al prestigioso riconoscimento, uno dei più importanti del Centro Europa, in passato attribuito ad autori come Fulvio Tomizza, Milan Kundera o Claudio Magris. Winkler, classe 1953, ha al suo attivo una vasta produzione narrativa per la quale ha ricevuto fra gli altri il Gran premio d'Austria e il Georg Büchner, il più importante premio letterario tedesco. I suoi romanzi sono dominati da alcuni temi: l'omosessualità, l'universo contadino e patriarcale della nativa Carinzia, il cattolicesimo enfatico e repressivo, la morte e i morti. Appartiene a un generazione che si è ribellata ai propri genitori, sostenitori del nazismo.
Accanto allo scrittore austriaco saranno una quindicina gli altri autori del Centro Europa e di altri Paesi che animeranno il festival organizzato dall'Associazione scrittori sloveni sul filo conduttore "Paura e coraggio". Il tema individuato porta con sé alcune domande sulla possibilità della letteratura di porsi come strumento di azione sulla vita sociale, sul ruolo dello scrittore di fronte alle nuove minacce e sfide alla libertà di espressione portate dal Covid. Una falsariga su cui si innestano gli eventi del festival, previsti parte in streaming e - compatibilmente con l'evolversi della situazione sanitaria - parte in presenza. Nella selezione degli incontri dal vivo, Vilenica mantiene il carattere di festival diffuso, con incontri e letture pubbliche sul Carso e in altre località, fra Capodistria, Lubiana e, ancora una volta, Trieste. Il consueto primo piano su un autore sloveno rende omaggio a Milan Dekleva, celebrato poeta, scrittore, autore di teatro, traduttore (anche dall'italiano) che nel corso della sua carriera ha vinto tutti i più importanti premi letterari nazionali. Paese 'in focus' sarà invece il Portogallo, con la pubblicazione di una monografia dedicata.
