Il nome in assoluto più noto al grande pubblico fra i 'magnifici' cinque del 58/o Campiello è sicuramente lui, il musicista Francesco Guccini, in corsa con il suo nuovo libro "Tralummescuro". A guidare la classifica dei finalisti è però la poetessa Patrizia Cavalli, autrice del romanzo "Con passi giapponesi". Insieme a loro la giuria dei Letterati presieduta da Paolo Mieli ha selezionato le opere di due autori della nuova generazione, Sandro Frizziero e Ade Zeno, e un romanzo dello scrittore abruzzese Remo Rapino che è anche tra i dodici semifinalisti del Premio Strega, "Vita, morte e miracoli di Bonfiglio Liborio". Spetterà ora alla giuria dei 300 lettori anonimi scegliere il vincitore assoluto, che sarà premiato in autunno a Venezia. Un vincitore però c'è già, quello del Campiello Opera Prima, assegnato alla siciliana Veronica Galletta con il libro d'esordio "Le isole di Norman", pubblicato dalla rinata casa editrice triestina Italo Svevo.
Sono stati oltre duecento i libri arrivati quest'anno al premio fondato e organizzato da Confindustria Veneto, e 56 quelli rimasti in gara dopo una prima scrematura,
fra cui i cinque ora entrati nella rosa finale. Un bilancio della narrativa in concorso? "Nella produzione italiana contemporanea molta convenzionalità", è il giudizio non troppo positivo di Lorenzo Tomasin, uno dei giurati, docente di Filologia romanza all'Università di Losanna.
"Evidentemente - aggiunge il professor Tomasin - c'è un pubblico che risponde, che chiede e asseconda questa stabilità e questa convenzionalità. Ma francamente io spero sempre che qualcuno si metta a scardinare con un po' più di coraggio questa formula".
Ornella Rossetto