La 37esima edizione del Premio Hemingway è già in calendario: si svolgerà, come sempre a Lignano, dal 24 al 26 giugno, e se il Covid non l'avrà vinta, con la presenza dei vincitori e (compatibilmente con la situazione sanitaria) anche del pubblico. Da anni il riconoscimento, che vanta una fama consolidata e una lunga serie di vincitori e partecipanti illustri, si trasforma in un piccolo festival, tra conversazioni con i premiati ed eventi legati al mondo del grande scrittore americano che, nel 1954, ribattezzò la penisoletta friulana, fra Venezia e Trieste, "la piccola Florida italiana". A causa dell'emergenza sanitaria, l'edizione 2020 è stata celebrata solo in digitale, ora si spera di poter voltare pagina, anche perché il prossimo 2 luglio cadranno i 60 anni dalla morte dell'autore di "Addio alle armi" e di "Per chi suona la campana", avvenuta nel 1961, un anniversario sottolineato anche dall'aggiunta di una nuova categoria di concorso, "Omaggio Ernest Hemingway all'Ospitalità lignanese", che permetterà di portare a Lignano anche uno dei vincitori dell'altr'anno (quando il riconoscimento per la letteratura era stato attribuito allo scrittore israeliano David Grossman; erano stati inoltre premiati l'astronauta Samantha Cristoforetti, lo storico Alessandro Barbero, e il fotografo Guido Guidi). La giuria è presieduta dallo scrittore Alberto Garlini. Si rinnova intanto la collaborazione con la Fondazione Pordenonelegge, che sarà a fianco del Comune nell'organizzazione del Premio anche per i prossimi tre anni. Un accordo, si augurano i promotori, che proietta la manifestazione, appuntamento fisso degli eventi estivi a Lignano, "oltre il lungo anno pandemico che ha complicato e compresso le iniziative legate alla cultura, lo spettacolo e il turismo".
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