A novembre saranno cent'anni dalla nascita dello scrittore Mario Rigoni Stern, l'autore delle indimenticabili, toccanti pagine del "Sergente nella neve", racconto autobiografico della tragica ritirata degli italiani in Russia, e di libri non meno belli sulle sue montagne, che amava e conosceva profondamente (da "Il bosco degli urogalli" a "Storia di Tönle" a "Le stagioni di Giacomo"). E mentre il Comitato nazionale per le celebrazioni (benché formalmente non ancora insediato) è al lavoro per l'organizzazione di iniziative culturali, mostre, convegni internazionali ed eventi per ricordarlo, torna il premio per la letteratura multilingue delle Alpi a lui intitolato. Un riconoscimento, all'undicesima edizione, che - in concomitanza con il centenario - sceglie di puntare su opere che abbiano al centro il rapporto fra l'uomo e l'ambiente, valorizzando "la conoscenza e la consapevolezza dei valori naturali dell'ambiente montano e le sue relazioni con l'antropizzazione e la crisi climatica", di cui i boschi cari a Rigoni Stern - scomparso a 86 anni nel 2008 - sono stati vittime di recente. Valori, quelli ricordati nel bando (aperto fino al 31 maggio, www.premiomariorigonistern.com), che furono dell'uomo e dello scrittore asiaghese, impegnato a difesa della natura, contro ogni forma di avidità e di degrado. "In un'epoca in cui il cambiamento climatico sta manifestando tutta la sua capacità distruttiva - spiegano gli organizzatori - anche la letteratura può fare la sua parte, promuovendo quei cambiamenti culturali atti a determinare nuovi comportamenti, necessari per poter continuare a vivere in una terra compatibile con la presenza umana". La cerimonia di premiazione è annunciata per il mese di settembre, il 18 a Venezia e il 19 ad Asiago. Il capoluogo altopianese è in prima linea nelle celebrazioni dell'anniversario, e parte integrante delle iniziative per questo 2021 è anche la valorizzazione dell'archivio privato di Mario Rigoni Stern, donato dalla famiglia al Comune.