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Un volume che ha come filo conduttore i ricordi di Giorgio Rosso Cicogna, già diplomatico di carriera ed alto funzionario internazionale, triestino con ascendenze familiari piranesi e lussiniane. Un libro che non è un romanzo, né un saggio e neppure un racconto autobiografico, sebbene molte delle vicende della prima parte attingano alle vicende familiari risalenti agli inizi del secolo scorso. Per presentare il libro è intervenuto alla serata, anche in veste di amico di lunga data, il critico d'arte e letterario Enzo Santese. Presenti anche l'ambasciatore d'Italia a Lubiana, Paolo Trichilo, il console generale d'Italia a Capodistria, Giusepe D'Agosto, i presidenti delle CAN costiera e comunale della nazionalità italiana, Alberto Scheriani e Fulvio Richter. Il volume è il racconto vivace e incalzante di uno scrittore atipico - Giorgio Rosso Cicogna - che combina il racconto di un secolo attraverso molte frontiere, dai ricordi sentiti in famiglia, riguardanti le due guerre mondiali e le ripercussioni sulle vicende familiari, e di vita vissuta durante la carriera diplomatica, le missioni diplomatiche nel mondo, gli eventi e i protagonisti della Prima Repubblica in Italia. Un libro consistente: 41 capitoli e 536 pagine, ma che si legge tutto d'un fiato. La struttura si stratifica su più piani, quello pubblico e quello privato, senza scivolare mai nella retorica. La narrazione è coinvolgente con frequenti passi di vero umorismo. Una parte importante del libro è dedicata a Trieste e al rapporti con l'ex Jugoslavia, come pure alla prospettiva di un rilancio di Trieste nella nuova realtà europea, infine ai rapporti dell'Italia con l'Unione europea, con riferimenti importanti all'attualità.