È giunta alla sua sesta edizione e torna con un calendario di quasi 60 eventi la biennale degli sloveni del Friuli Venezia Giulia Slofest, in programma a Trieste in piazza Sant'Antonio Nuovo dal 15 al 17 settembre, con alcune anteprime che toccheranno anche Gorizia. L'appuntamento, promosso dalla Zveza slovenskih kulturnih društev (Unione dei Circoli Culturali Sloveni) con il sostegno del Comune di Trieste, è pensato per far conoscere a un pubblico ampio le molteplici attività della comunità, fra storia, musica, arte, spettacolo e molto altro, con l'idea di arricchire il dialogo fra le diverse anime di una città e di una regione storicamente plurali. Significativa la mostra dedicata allo scrittore Boris Pahor, che sarà allestita al Narodni dom nei 110 anni dalla nascita dell'autore di "Necropoli", testimone degli orrori del Novecento sulle minoranze linguistiche. Sul versante letterario, omaggi, inoltre, all'opera di Alojz Rebula e di Marko Kravos.
Parecchi saranno allo Slofest gli ospiti di rilievo, sia sloveni che italiani, su tutti il primo presidente della Slovenia indipendente Milan Kučan. Ma arriveranno anche il conduttore radiofonifoco Massimo Cirri e il filosofo torinese Diego Fusaro. E la manifestazione avrà anche un risvolto solidale: i ricavi della vendita dei materiali promozionali saranno devoluti alle popolazioni colpite dalle alluvioni di agosto in Slovenia.
"Lo Slofest - dice a Radio Capodistria Živka Persi, presidente dell'Unione Circoli Culturali Sloveni - nasce per far conoscere la comunità slovena del Friuli Venezia Giulia a un pubblico più ampio: triestini, goriziani, friulani, ma anche sloveni della Slovenia o gli stessi sloveni di Trieste. È rivolto a tutti coloro che sono curiosi o interessati alle molteplici tematiche che andremo a trattare con la partecipazione di tantissimi e illustri ospiti. È dunque un festival della conoscenza e del rispetto reciproco per far crescere, valorizzare e rendere questo territorio ancora più bello e interessante di quello che è".