Non sono tempi molto inclini alla cultura russa, questo è chiaro. Ma l'Auditorium di Portorose non cancella dal cartellone uno spettacolo da lungo tempo programmato come "Canzone per Lara", 'musical melodramatico' (così è stato presentato) che fa rivivere la storia d'amore tra Boris Pasternak e Olga Ivinskaja, la donna che amò e sostenne il grande scrittore negli ultimi 15 anni della sua vita, sopportando per lui la prigionia, la tortura e i lavori forzati in Siberia. Un amore, il loro, fiorito nel 1946, all'inizio della stesura del "Dottor Živago", romanzo - diventato anche un celebre film con Omar Sharif e Julie Christie - giudicato 'anti sovietico' e subito osteggiato dalle autorità. Inedito in Urss, venne pubblicato in Italia e procurò a Pasternak una vastissima fama, culminata con l'assegnazione del premio Nobel per la Letteratura nel 1958, a cui l'autore fu però costretto a rinunciare.
"Se è vero che il teatro è lo specchio della società, questa cruda vicenda è più che mai attuale", ha argomentato la protagonista dello spettacolo Lara Jankovič, attrice che si è affermata anche come cantante, e omonima dell'eroina del romanzo, che a Olga Ivinskaja indirettamente si ispira." È triste che la storia non ci abbia insegnato nulla", ha detto ancora l'interprete, richiamandosi alla Russia di oggi.
Alla narrazione sul filo delle memorie scritte da Olga si intreccia un florilegio di canzoni e romanze della tradizione russa, da "Oci ciornie" a "Mezzanotte a Mosca", presentate in versione slovena con musica dal vivo. La regia è di Yulia Roschina, una delle artiste più apprezzate della scena teatrale nazionale, moscovita di nascita ma cresciuta in Slovenia, che ha già diretto Lara Jankovič in uno spettacolo del Teatro stabile sloveno di Trieste dedicato all'iconica figura di Coco Chanel.
"Canzone per Lara", al debutto domani, è una coproduzione fra l'Auditorium di Portorose e il lubianese Pionirski dom.