"Ci sono tre motivi per considerare importante questa mostra: perché è il frutto di una sinergia fra istituzioni che il ministero caldeggia; perché porta a Lubiana un patrimonio, quello della Costa, che ha un carattere specifico, mediterraneo; e perché Tartini rappresenta un patrimonio di cultura che appartiene ad entrambe le comunità di quel territorio".
Nelle parole del sottosegretario alla Cultura Marko Rusjan, che ha voluto rivolgere ai presenti anche un breve saluto in italiano ("terza lingua ufficiale della Slovenia", ha ricordato), è questo il senso dell'esposizione "Giuseppe Tartini tra Pirano, Strugnano e Capodistria", accolta nell'atrio del palazzo del ministero fino al 4 novembre dopo le tappe dei mesi scorsi a Capodistria e a Pirano, nella casa natale del maestro, sede della Comunità degli italiani piranese, a lui intitolata.
Per l'approdo a Lubiana è grande la soddisfazione degli organizzatori. "La mostra al ministero della Cultura ha un valore profondamente simbolico", ha detto il direttore del Museo del mare di Pirano Franco Juri. Che spiega: "Abbiamo portato Tartini - il Tartini giovane, forse quello meno conosciuto - nella capitale slovena, e non va dimenticato che il ministero della Cultura ha finanziato questo progetto interistituzionale che ha collegato il Museo del mare, il Centro Carlo Combi e il Museo regionale di Capodistria. Quindi una tappa importante, anche perché tutti coloro che visiteranno il ministero potranno informarsi su questo grande nome della nostra cultura".
"Una tappa molto interessante", così ne dice il direttore del Combi, Kristjan Knez: "Non dobbiamo dare per scontato che una mostra proposta lungo la Costa, in Istria, arrivi anche nella capitale. Questo appuntamento a Lubiana e al ministero della Cultura, quindi, è senz'altro interessante e ringraziamo tutti coloro che hanno permesso questo evento e questa iniziativa".
A conferma dell'interesse suscitato dalla mostra, un bel pubblico ha assistito alla breve cerimonia, incorniciata dalle musiche tartiniane eseguite dai giovanissimi allievi dell'Atelier Tartini e occasione, anche, per presentare il catalogo della rassegna, una pubblicazione in tre lingue, sloveno, italiano e inglese, come i testi della mostra stessa.