Per gli ebrei dell'Europa centro-orientale in fuga dall'ansetimismo zarista e poi dal nazismo, il porto di Trieste fra Otto e Novecento ha rappresentato in molti casi l'ultima fermata prima della libertà. La stessa sede dell'odierno Museo Carlo e Vera Wagner ha costituito uno dei principali centri dell'accoglienza per questi profughi diretti nella Palestina britannica o nelle Americhe. Aveva sede nell'edificio di via del Monte anche l'Agenzia ebraica che assisteva l'emigrazione verso la Terra d'Israele. La città, per il ruolo che ebbe tra le due guerre, si guadagnò il nome di Porta di Sion, primato che manterrà fino al 1943. Storie e memorie dell'emigrazione ebraica attraverso il porto di Trieste rivivono ora nello spettacolo di narrazione multimediale "Ti porto al sicuro", curato dallo storico Tommaso Chiarandini. Un progetto, realizzato dall'associazione Topolò con il contributo della Regione Friuli Venezia Giulia, a cavallo fra storia, musica, recitazione e arti figurative. A raccontare le vicende emerse da fonti storiche e testimonianze, spesso poco conosciute o inedite, è un gruppo interdisciplinare formato da Cosimo Miorelli, illustratore di fama internazionale, che crea disegni dal vivo, con i musicisti Davide Casali al clarinetto e Manuel Figheli alla fisarmonica, mentre le voci narranti sono di Roberta Colacino e Maurizio Zacchigna. Dopo il debutto nel corso dell'appena conclusa 28esima edizione di Stazione Topolò, e la rappresentazione presso la Sinagoga di Gorizia, lo spettacolo è stasera a Trieste, al Museo ebraico (a ingresso libero ma con prenotazione raccomandata). L'ultima tappa sarà Fiume, il 5 settembre, in collaborazione con la Comunità
ebraica fiumana e in occasione della locale Giornata europea della cultura ebraica.