Tra i molti libri nuovi usciti in occasione di questo celebratissimo settecentenario dantesco, "A riveder le stelle" dell'editorialista del Corriere della Sera Aldo Cazzullo è uno dei titoli di maggior successo. Un viaggio alla scoperta dell'identità nazionale, perché Dante secondo Cazzullo è "il poeta che inventò l'Italia". "Il Bel Paese dove il sì suona", del resto, è definizione coniata da lui. Adesso il libro è diventato un racconto teatrale, narrato dallo stesso autore accompagnato da Piero Pelù. "Lo spettacolo serve a dimostrare come Dante sia il padre dell'Italia e a tessere dei fili che arrivano fino ai giorni nostri. Dante ci ha dato una lingua che è ancora viva e un'idea di noi stessi", ha spiegato Cazzullo, che attraversando l'universo poetico dantesco ricorda anche i celebri versi del nono canto dell'Inferno in cui l'Istria è identificata come i confini orientali d'Italia. Versi, quelli in cui si citano Pola e il Carnaro "ch'Italia chiude e i suoi termini bagna", "sacri per generazioni di irredentisti", ha detto il giornalista e scrittore, che ha aggiunto di affrontare per questo la tappa di Trieste con particolare emozione. Al fiorentino Piero Pelù, ex cantante dei Litfiba, il compito di restituire al pubblico la lingua di Dante e la musicalità dei suoi versi. Un interprete molto speciale: come dice ancora Cazzullo, "i diavoli gli riescono particolarmente bene".
"A riveder le stelle" è in programma al Politeama Rossetti solo stasera, ospite del Teatro stabile del Friuli Venezia Giulia, per il cartellone dedicato alla "Scena contemporanea".
Suggerimenti
Nessun risultato trovato.
Risultati della ricerca
Risultati della ricerca
Risultati della ricerca
Risultati della ricerca
Risultati della ricerca
Risultati della ricerca
Risultati della ricerca
Risultati della ricerca