Lo scenario è tra i più affascinanti. "Il più bel giardino da Venezia alla dalmata Ragusa", così ne dice dell'orto lapidario annesso al Museo regionale di Capodistria il direttore Luka Juri. E insieme alla bellezza del luogo c'è la posizione particolarmente favorevole, perché una volta completata la riqualificazione del piazzale antistante palazzo Belgramoni-Tacco con la realizzazione del garage sotterraneo, "questa diventerà la porta d'ingresso della città". Insomma per il Regionale sembra a arrivato il momento buono per dare attuazione a un progetto di lunga data: estendere il servizio offerto all'utenza con la creazione di una caffetteria, un punto di ristoro a disposizione dei visitatori del museo e non solo. Per ora siamo ancora alle premesse: il museo ha lanciato un avviso pubblico di consultazione preliminare del mercato, con lo scopo di valutare l'interesse degli operatori economici alla conduzione di un esercizio dalle caratteristiche precise. Intanto, come dice il direttore, si vuole puntare sulla qualità. "Dovrà essere uno dei migliori caffè della città, se non anzi il migliore in assoluto. Capace di garantire un'esperienza collegata all'eredità culturale offerta dal museo. Anche dietro a un semplice bicchiere di vino ci dev'essere una storia".
Altro requisito, il personale qualificato e plurilingue. Quanto agli spazi interessati dal progetto, sono quelli del lapidario e del giardino superiore, dunque un caffè all'aperto (salvo per una piccola porzione destinata ad alcuni vani di servizio). "Dobbiamo ancora capire se il caffè potrà rimanere aperto lungo l'intero arco dell'anno o converrà piuttosto chiudere nei mesi più freddi".
L'avviso pubblicato dal museo scade il 15 marzo. Se tutto andrà per il verso giusto nel corso dell'estate verranno definiti i dettagli, per arrivare al taglio del nastro - si augura Juri - nella primavera del prossimo anno.

Ornella Rossetto